Il D.lgs. 28/2010: Struttura e Finalità
Il D.lgs. 28/2010 ha istituito la mediazione civile e commerciale come procedura stragiudiziale volta alla risoluzione delle controversie su diritti disponibili. L'obiettivo principale della normativa è quello di incentivare la composizione delle liti evitando il ricorso al tribunale.
Mediazione Obbligatoria, Volontaria e Delegata
La legge prevede tre tipologie di mediazione:
Mediazione obbligatoria:
prevista per specifiche materie (es. condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, contratti bancari, assicurativi e finanziari, ecc.). Il tentativo di mediazione è una condizione di procedibilità della domanda giudiziale.
Mediazione volontaria:
le parti scelgono liberamente di avvalersi della mediazione per risolvere una controversia.
Mediazione delegata:
il giudice, in corso di causa, può ordinare alle parti di tentare la mediazione.
Procedura di Mediazione
La procedura si avvia con una domanda presentata a un organismo di mediazione accreditato dal Ministero della Giustizia. Dopo la nomina del mediatore, le parti partecipano a un primo incontro informativo, al termine del quale decidono se proseguire con il tentativo di conciliazione. Se la mediazione ha esito positivo, viene redatto un verbale con valore di titolo esecutivo.
Le Modifiche Introdotte dalla Riforma Cartabia
La Riforma Cartabia, entrata in vigore nel 2023, ha apportato significative modifiche al D.lgs. 28/2010, con l’obiettivo di rendere la mediazione più efficace e accessibile.
Estensione dell’Obbligatorietà
La riforma ha ampliato le materie soggette a mediazione obbligatoria, includendo nuove aree e incentivando la risoluzione alternativa delle controversie prima del processo.
Semplificazione della Procedura
Sono state introdotte misure per velocizzare i tempi della mediazione, ridurre i costi per le parti e favorire l’utilizzo di strumenti digitali, come la mediazione online.
Incentivi e Agevolazioni Fiscali
La riforma prevede agevolazioni economiche per le parti che ricorrono alla mediazione, come il credito d’imposta sulle spese sostenute e il gratuito patrocinio per chi ne ha diritto.
Maggiore Formazione e Professionalizzazione dei Mediatori
Per garantire la qualità della mediazione, sono stati introdotti requisiti più rigorosi per la formazione e l’aggiornamento continuo dei mediatori.
Il Ruolo del Mediatore: Requisiti, Formazione e Deontologia
Il mediatore è una figura chiave nel processo di mediazione, il cui compito è facilitare il dialogo tra le parti e aiutarle a trovare un accordo.
Requisiti per Diventare Mediatore
Per esercitare la professione di mediatore, è necessario:
Possedere una laurea almeno triennale o un titolo equipollente.
Frequentare un corso di formazione specifico presso enti accreditati.
Essere iscritti presso un organismo di mediazione riconosciuto dal Ministero della Giustizia.
Formazione e Aggiornamento
Il mediatore deve seguire corsi di aggiornamento periodici per mantenere le proprie competenze e restare al passo con le evoluzioni normative e pratiche.
Deontologia del Mediatore
La deontologia impone al mediatore di:
Essere imparziale e non favorire nessuna delle parti.
Mantenere la riservatezza sulle informazioni acquisite.
Operare con trasparenza e indipendenza.
Conclusioni
La mediazione civile si conferma uno strumento fondamentale per alleggerire il carico giudiziario e favorire la risoluzione alternativa delle controversie. Con le modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia, la mediazione diventa ancora più accessibile, efficiente e vantaggiosa per le parti coinvolte. Il ruolo del mediatore, sempre più qualificato e regolamentato, assume un’importanza cruciale nel garantire il successo della procedura e la tutela degli interessi delle parti.